Autofiorenti vs Fotoperiodiche: quale coltivare?

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Negli ultimi anni, chi coltiva cannabis in casa si trova spesso di fronte a un’importante decisione: scegliere tra semi autofiorenti e fotoperiodici. Entrambe le varietà offrono vantaggi e svantaggi, quindi per decidere quale sia la più adatta è essenziale conoscere le differenze fondamentali. In questo articolo esploreremo le caratteristiche di ciascuna, i vantaggi e gli svantaggi principali e i fattori chiave da considerare.

Differenze tra auto e fotoperiodiche

Le piante autofiorenti hanno una caratteristica unica: fioriscono automaticamente dopo un certo periodo di crescita, indipendentemente dal ciclo di luce al quale sono esposte. Questa capacità deriva dalle genetiche della Cannabis ruderalis, una varietà di cannabis selvatica che cresce in ambienti freddi e meno favorevoli. Al contrario, le piante fotoperiodiche richiedono cicli di luce specifici (solitamente 12 ore di buio e 12 di luce) per avviare la fioritura.

Questa differenza può sembrare minima, ma ha un impatto significativo sulle modalità di coltivazione, e quindi sulla scelta tra le due tipologie.

Vantaggi e svantaggi delle autofiorenti

Le piante autofiorenti sono ideali per chi cerca una coltivazione rapida e con meno interventi. Vediamo i principali pro e contro.

Vantaggi:

  • Ciclo di crescita rapido: Le autofiorenti maturano in tempi rapidi, tra i 2 e i 3 mesi, rendendole ideali per chi desidera raccolti veloci.
  • Meno manutenzione: Non è necessario regolare il ciclo di luce, il che semplifica la coltivazione per chi ha meno esperienza o tempo.
  • Resistenza e adattabilità: Queste piante tollerano meglio climi più freddi e condizioni meno ideali, il che le rende adatte a coltivazioni sia indoor che outdoor.
  • Dimensioni compatte: Generalmente più piccole e compatte, sono perfette per chi ha spazi limitati o per coltivatori discreti.

Svantaggi:

  • Resa inferiore: A causa delle loro dimensioni più piccole, le autofiorenti producono in genere meno rispetto alle fotoperiodiche.
  • Limitazioni nelle tecniche di training: Pur tollerando l’allenamento a basso stress (Low Stress Training), sono più sensibili alle tecniche più aggressive come il topping e il fimming.

Vantaggi e svantaggi delle fotoperiodiche

Le piante fotoperiodiche richiedono un controllo più attento, ma offrono un raccolto più generoso e una maggiore versatilità.

Vantaggi:

  • Maggiore resa: Grazie alle dimensioni più grandi, le fotoperiodiche producono raccolti più abbondanti, il che le rende preferite da chi cerca un’alta produttività.
  • Possibilità di allenamento avanzato: Queste piante rispondono bene a varie tecniche di training come topping, fimming e defogliazione per massimizzare la resa.
  • Ampia gamma genetica: Le fotoperiodiche includono varietà landrace (originali di una specifica regione) e genetiche pure che offrono sapori e effetti unici.

Svantaggi:

  • Tempo di coltivazione più lungo: La fase di crescita dura in genere dai 3 ai 4 mesi, richiedendo quindi un impegno più prolungato.
  • Gestione più complessa: Alcune varietà sono più vulnerabili a muffe e altre problematiche, il che può rappresentare una sfida per i principianti.
  • Dimensioni maggiori: Le fotoperiodiche tendono a crescere molto, il che potrebbe limitare l’opzione di coltivazione in spazi piccoli.

Come scegliere tra autofiorenti e fotoperiodiche?

1. Tempo a disposizione: Se il tempo per la manutenzione è limitato, le autofiorenti richiedono meno interventi. Le fotoperiodiche, invece, necessitano di cure e attenzioni più frequenti, come il monitoraggio del ciclo di luce, la potatura e il trapianto.

2. Velocità del raccolto: Le autofiorenti sono la scelta migliore per chi cerca raccolti veloci e continui, mentre le fotoperiodiche richiedono più tempo, ma possono produrre quantità maggiori.

3. Dimensioni e spazio: Chi coltiva in spazi ristretti o indoor spesso trova più pratiche le autofiorenti, che sono più piccole e compatte. Le fotoperiodiche possono diventare alte fino a 180 cm, richiedendo ambienti più spaziosi.

4. Clima e ambiente: Se coltivi all’aperto, è importante valutare il clima. Le autofiorenti sono più adatte a climi freddi o stagioni brevi, mentre le fotoperiodiche richiedono stagioni di crescita più lunghe e temperature costanti.

5. Potenza desiderata: Le fotoperiodiche spesso vantano un maggiore potenziale per la produzione di THC e possono raggiungere livelli di potenza elevati, fino al 28% o più, mentre le autofiorenti, pur avendo migliorato la qualità negli anni, tendono a offrire potenze più moderate.

6. Possibilità di clonazione: Se desideri coltivare a lungo termine mantenendo una stessa varietà, le fotoperiodiche sono clonabili. Le autofiorenti, invece, devono essere coltivate da seme ogni volta, con costi che aumentano nel tempo.

7. Esperienza: Le autofiorenti sono ottime per i principianti grazie alla loro resistenza e facilità di gestione. Le fotoperiodiche, invece, possono richiedere una maggiore conoscenza delle tecniche di coltivazione avanzata.

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