Illuminazione indoor per cannabis: tipologie e vantaggi

lampade

Se hai deciso di coltivare marijuana ma non sai da dove iniziare, una delle prime domande da porsi è: “Posso farlo all’aperto senza che qualcuno si preoccupi?”. Se la risposta è no, sei nel posto giusto. Qui vedremo come coltivare cannabis in ambienti interni, un’opzione ideale per chi non può sfruttare la luce naturale del sole. Non preoccuparti, alla fine di questo articolo avrai una chiara idea del tipo di sistema di illuminazione più adatto per la tua coltivazione.

Le basi

Un concetto fondamentale per l’illuminazione nella coltivazione della cannabis è: più luce = maggiori raccolti. Tuttavia, il tipo di luce e la quantità che le piante ricevono influenzeranno il loro sviluppo. La luce svolge un ruolo cruciale nel ciclo vitale delle piante, in particolare nella fotosintesi, che trasforma anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O) in zuccheri e, successivamente, in amido e altre sostanze. Senza luce sufficiente, la crescita sarà lenta; tuttavia, troppa luce può danneggiare le piante e il terreno, asciugandoli eccessivamente. Le esigenze di luce variano a seconda della fase di crescita della pianta.

Tipi di illuminazione per la cannabis

Lampade Fluorescenti: Queste lampade, usate da oltre 50 anni, sono adatte per piccole coltivazioni, specialmente durante le prime fasi di crescita come la germinazione e il taglio. Non producono molta intensità luminosa, ma sono efficaci per mantenere una temperatura bassa e proteggere le piante giovani.

Lampade HID (High Intensity Discharge): Comprendono le lampade al sodio ad alta pressione (HPS) e le lampade alogenuro metallico (MH). Le HPS emettono una luce tendente al rosso, ideale per la fase di fioritura, mentre le MH emettono una luce più blu, perfetta per la fase vegetativa. Queste lampade sono molto potenti, ma producono anche molto calore, per cui è necessaria una buona ventilazione.

LED (Light Emitting Diodes): Negli ultimi anni, i LED hanno guadagnato popolarità grazie alla loro efficienza e capacità di produrre risultati comparabili alle HPS. Sono compatti, producono poco calore e possono essere posizionati più vicino alle piante senza rischi di bruciature. I LED consumano meno energia e durano più a lungo, rendendoli una scelta economica nel lungo periodo.

Programmi di illuminazione per coltivazioni indoor

Per la cannabis autofiorente, la luce non influenza la fioritura, che avviene automaticamente. Tuttavia, per le varietà fotoperiodiche, il ciclo di luce è fondamentale: 18 ore di luce e 6 di buio durante la fase vegetativa, e un ciclo 12/12 per stimolare la fioritura. Alcuni coltivatori riducono ulteriormente le ore di luce durante le ultime settimane per accelerare il processo di maturazione.

Altezza raccomandata delle lampade

Ogni tipo di lampada ha una distanza ideale dalle piante. Ad esempio, le lampade HID dovrebbero essere mantenute a una distanza di circa 45-60 cm, mentre i LED possono essere collocati più vicini, tra i 20 e i 50 cm, a seconda dell’intensità.

Consumo energetico

Le lampade HID e LEC richiedono un alimentatore chiamato ballast per convertire la corrente elettrica. I ballast digitali sono preferibili perché più silenziosi ed efficienti. Anche le luci a LED, pur consumando meno energia, beneficiano di una pianificazione accurata per ridurre i costi e ottimizzare i risultati.

Conoscere il tipo di illuminazione adatto alla tua coltivazione e capire come gestire il programma di luce è essenziale per garantire una crescita rigogliosa e un raccolto abbondante.

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