Quando si coltivano piante di cannabis, si possono ottenere maschi, femmine o ermafroditi, ovvero un ibrido tra i due sessi. Saper riconoscere le differenze è essenziale per il successo dell’intera piantagione.
La cannabis possiede delle virtù uniche nel regno vegetale, dai terpeni aromatici ai cannabinoidi psicoattivi. Ad ogni modo, l’originalità di questa pianta non dipende soltanto dai composti fitochimici che produce. Quasi tutte le specie vegetali sono monoiche, ovvero sono in possesso di organi riproduttivi maschili e femminili da parte della stessa pianta. A questa categoria appartengono anche piante commestibili, come mais e zucca, che possono fecondare i propri fiori utilizzando polline autoprodotto. La cannabis appartiene invece al gruppo delle piante dioiche, caratterizzate da esemplari maschi e femmine separati. È importante sottolineare che solo il 5-6% di tutte le angiosperme (piante fiorite) possiede questa peculiarità rara ed interessante.
Durante lo stadio di plantula e la fase vegetativa, gli esemplari di cannabis maschio e femmina appaiono identici. Tuttavia, all’inizio della fase di fioritura, le piante iniziano a rivelare il loro sesso. In questo lasso di tempo, le femmine producono cime vischiose e ricche di cannabinoidi. I maschi invece sviluppano sacche piene di polline. Gli esemplari femmina rappresentano l’obiettivo principale di ogni coltivatore di cannabis che intenda raccogliere una scorta personale di cime. In base al patrimonio genetico, le piante femmina possono assumere strutture molto diverse. Nonostante le loro differenze, tutte le piante femmina condividono una cosa in comune: producono fiori femminili. Su tali fiori, chiamati comunemente cime, emergono i tricomi, piccole ghiandole che producono cannabinoidi come THC e CBD.
Le piante maschio, invece, non producono fiori femminili, ed è per questo motivo che risultano meno interessanti per chi desidera raccogliere solamente cime. Tuttavia, i maschi sono dotati di sacche polliniche, ovvero piccoli contenitori che sviluppano il materiale genetico necessario per fecondare i fiori femminili e produrre semi. Le piante maschio sono quindi molto importanti per le operazioni di breeding indirizzate alla creazione di nuovi ceppi di cannabis. Le sacche polliniche maschili ed i fiori femminili sono situati nelle stesse zone della pianta ed emergono dai nodi, ovvero i punti in cui i rami si intersecano con lo stelo principale. Quando le cime iniziano a formarsi su alcune piante, è essenziale controllare anche l’eventuale presenza di sacche polliniche.
Tuttavia, anche la cannabis non sempre rispetta le regole prestabilite. Talvolta, questa pianta dioica va controcorrente e sviluppa organi riproduttivi sia maschili che femminili. Tali esemplari vengono definiti ermafroditi. Questo fenomeno insolito può essere provocato da fattori genetici o ambientali. Le piante che possiedono sia fiori che sacche polliniche saranno in grado di auto-impollinarsi e riprodursi autonomamente. Ovviamente, chi desidera raccogliere cime pregiate e di buona qualità cercherà di evitare tale situazione.
Prima di entrare in fase di fioritura, le piante di cannabis iniziano a rivelare il loro sesso sotto forma di prefiori, il primo stadio di sviluppo delle cime e delle sacche polliniche visibile all’altezza dei nodi. Tuttavia, ci vuole del tempo (fino a 6 settimane) prima che i prefiori mostrino evidenti caratteristiche maschili e femminili. Fortunatamente, i prefiori maschili mostrano caratteristiche chiave prima delle loro controparti femminili. Ciò consente ai coltivatori attenti di rimuovere le piante maschio dallo spazio di coltivazione molto prima che le piante femmina inizino a fiorire. In genere, i maschi rivelano il loro sesso due settimane prima delle piante femmina. La capacità di determinare tempestivamente il sesso di un esemplare è essenziale per un coltivatore di cannabis. Riuscendo ad individuare il prima possibile il sesso di una pianta, si potrà evitare una impollinazione accidentale.
L’obiettivo è trovare i maschi e rimuoverli immediatamente dalla grow room o dal giardino. Il sesso di una pianta inizia a diventare evidente già all’inizio della fioritura, ma il tempo è un fattore cruciale. Se riuscirete a localizzare e rimuovere rapidamente gli esemplari maschio, ridurrete il rischio di impollinazione tra piante.
Questo articolo viene proposto nel sito esclusivamente per cultura generale agli appassionati dell’argomento, non intende in alcun modo incitare o promuovere atti illegali o in contrasto con le leggi del proprio paese. Seedsline si solleva da qualsiasi responsabilità derivante dall’uso improprio di tali informazioni. Inoltre il nostro sito si occupa della vendita di semi di Cannabis da collezione esclusivamente legali in Italia ed in Europa.