Quando si parla di cannabis, la varietà è fondamentale, ma come è possibile che esistano così tante genetiche diverse? La risposta risiede nelle “landrace”, varietà di cannabis selvatiche che crescono senza incroci con altre tipologie. Queste antiche piante autoctone rappresentano le basi genetiche della cannabis moderna, rendendole essenziali per la biodiversità e la sostenibilità a lungo termine dell’industria della cannabis.
Che cos’è la varietà landrace?
Il termine “landrace” si riferisce a piante di cannabis che si sono adattate a specifici ambienti geografici nel corso di millenni. Si pensa che la cannabis sia stata inizialmente addomesticata in Asia, e col tempo si è diffusa adattandosi a regioni diverse, assumendo caratteristiche uniche senza essere incrociata con varietà esterne.
Le landrace non sono state selettivamente incrociate per ottenere tratti specifici, e per questo motivo hanno un patrimonio genetico puro, che le rende estremamente preziose per la creazione di nuove varietà. I coltivatori possono incrociare queste varietà con ceppi commerciali per introdurre caratteristiche nuove e creare incroci più resistenti e unici.
Differenze tra landrace e cultivar
Sebbene entrambe siano cannabis, le landrace differiscono dalle cultivar. Queste ultime sono varietà coltivate e selezionate per presentare caratteristiche precise, come sapore o livelli di THC. Alcune cultivar, dette “heirloom”, sono basate su landrace ma sono state coltivate in ambienti diversi rispetto al loro habitat originario. Ad esempio, la varietà Angola Red, originaria dell’Africa, è un “heirloom” coltivato in altre regioni.
Le piante landrace, oltre a differire nell’aspetto, tendono ad essere meno omogenee rispetto agli ibridi moderni, ma questa varietà è cruciale per mantenere la ricchezza genetica della cannabis. Alcuni tratti, come la capacità autofiorente delle varietà Cannabis ruderalis provenienti dall’Asia centrale, derivano proprio dall’adattamento delle landrace a condizioni climatiche estreme, permettendo loro di fiorire in base all’età anziché alla luce solare.
Le landrace originali
Quando la cannabis si è diffusa dalla Cina in altre parti del mondo, si è stabilizzata in diverse regioni, sviluppando varietà uniche. Ecco alcune delle landrace più iconiche e le loro caratteristiche:
Medio Oriente
Afghan/Afghani: Questa indica pesante, che cresce nelle montagne Hindu Kush, è nota per la sua resina abbondante, ideale per produrre hashish.
Hindu Kush: Trovata nella stessa area, è rinomata per i tricomi abbondanti che proteggono la pianta dal freddo intenso.
Mazar I Sharif e Lashkar: Queste varietà sono conosciute per la loro resina densa, ideale per l’hashish.
Asia
Aceh (Atjeh): Originaria dell’Indonesia, questa sativa è apprezzata per i suoi sapori fruttati con note terrose.
Thai: Popolare dagli anni ’70, è progenitrice di celebri ibridi come Blueberry e Haze. La Thai è una varietà delicata, che richiede un ambiente caldo e umido.
Chocolate Thai: Una varietà discendente della Thai, famosa per il suo aroma unico di cioccolato e caffè.
Sud e Centro America
Acapulco Gold: Questa pura sativa messicana, famosa per le sue foglie dorate e pistilli ambrati, è sempre più difficile da trovare nella sua forma originale.
Colombian Gold: Proveniente dalle montagne di Santa Marta in Colombia, è nota per il suo effetto euforico e il gusto dolce.
Panama Red: Originaria del Sud America, questa sativa venne scoperta negli anni ’60 ed esportata negli Stati Uniti.
Africa
Durban Poison: Questa sativa sudafricana è ancora disponibile nella sua forma pura, con un aroma speziato e dolce.
Kilimanjaro: Originaria della Tanzania, è apprezzata per le note agrumate e il significato spirituale locale.
Swazi Gold: Conosciuta per la sua dolcezza, è una varietà resistente alle condizioni climatiche difficili.
Giamaica
Lamb’s Breath: Una sativa appiccicosa amata da Bob Marley, famosa per il suo gusto erbaceo e agrumato.
Perché le landrace sono importanti?
Con la diffusione della cannabis commerciale, mantenere intatte le genetiche originali diventa cruciale. Le landrace permettono di preservare la diversità genetica della cannabis, offrendo una base per creare ibridi più resilienti e permettendo al settore di evolversi senza perdere la ricchezza delle caratteristiche originarie.
Alcune popolazioni di landrace sono a rischio a causa della deforestazione e dell’urbanizzazione. Per questo, alcuni “cacciatori di varietà” esplorano le aree remote per identificare e proteggere queste preziose genetiche. Anche se alcune landrace si trovano solo in luoghi isolati, la loro conservazione è essenziale per evitare il rischio di monoculture e per garantire un futuro sostenibile per la cannabis.
Le landrace rappresentano non solo il passato della cannabis, ma anche il suo futuro. Con la crescente domanda di cannabis, la diversità genetica fornita da queste varietà autoctone potrebbe fare la differenza nella creazione di ceppi unici e nella salvaguardia dell’intera specie, garantendo una ricca varietà di caratteristiche e effetti che definiscono la cannabis e il suo impatto.